Le previsioni per il settore del mobile del prossimo anno
Hai un negozio di mobili? L’anno passato è stato da cancellare? Continua a leggere per scoprire cosa ti aspetta nel prossimo anno e cosa devi fare se non vuoi continuare a rimettere soldi dalla tua attività…
Grazie al Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia di CSIL è possibile avere una panoramica dettagliata e aggiornata a proposito delle futuro del settore arredamento e dell’industria del mobile nel nostro Paese.
Nello studio troviamo una meticolosa analisi del comparto del mobile a 360 gradi e dei diversi settori di cui si compone: mobili per l’ufficio, mobili per la casa, mobili per la cucina e mobili imbottiti.
Le previsioni del 2022 riguardano le importazioni, le vendite al pubblico, l’export e la produzione.
Un altro punto di riferimento essenziale in questo senso è rappresentato dal rapporto World Furniture Outlook, con dati analitici e previsioni relative alla crescita per un centinaio di Paesi, tra cui 40 europei, compresa l’Italia.
QUI puoi scaricare il rapporto completo (in inglese).
La situazione in tutto il mondo
In base allo studio, il commercio di mobili a livello mondiale dopo un periodo di stagnazione dovrebbe ricominciare la risalita, anche se lentamente.
La regione che dovrebbe far registrare la crescita più rapida è l’Asia, mentre quella più lenta è l’Europa.
In generale, comunque, su scala mondiale si prevede un rialzo compreso tra l’1 e il 2%.
Nel corso dell’ultimo decennio, il commercio di mobili ha messo in mostra una crescita più veloce rispetto a quella che ha caratterizzato la produzione di mobili: dal 2018 il volume di affari è aumentato ogni anno di circa l’1% del commercio.
Il Regno Unito, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti sono i Paesi che importano mobili in volumi maggiori, mentre in cima alla classifica dei Paesi esportatori ci sono il Vietnam e la Cina, la Polonia, la Germania e l’Italia.
Le previsioni al rialzo
La crescita in Italia e nel resto del mondo deve fare i conti con alcuni rischi al ribasso dovuti ai potenziali sviluppi negativi che potrebbero derivare dalle turbolenze politiche e dai conflitti tariffari.
Si tratta, infatti, di eventi che hanno delle ripercussioni negative dal punto di vista del commercio internazionale, oltre ad incrementare la situazione di incertezza da parte degli operatori.
In effetti, nel 2019 si è riscontrato un tasso di crescita globale che non era mai stato così basso nei dieci anni precedenti, e la situazione non dovrebbe essere migliore nell’anno in corso.
Le origini dei rischi al ribasso
I rischi al ribasso di carattere sostanziale sono originati da diversi fattori: le incertezze dovute alla Brexit da un lato, ma anche il progressivo rallentamento della crescita strutturale in Cina.
Altre variabili significative vanno individuate in un clima di fiducia da parte dei consumatori che conosce alti e bassi nei Paesi dalle economie avanzate.
Per di più, le tensioni commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti degli anni scorsi hanno ridotto la fiducia da parte delle imprese.
L’impatto dei rischi al ribasso per l’economia mondiale è evidente per ciò che riguarda il settore dell’arredamento di design, visto che il commercio dei mobili avviene anche su scala internazionale: basti pensare che più del 30% in valore del consumo di mobili globale viene importato.
Da quando gli Usa hanno previsto delle restrizioni commerciali e gli altri Paesi hanno adottato delle azioni di ritorsione, lo scenario è diventato molto più imprevedibili.
Una delle evidenze è senza dubbio il ritardo nelle consegne e l’allungamento dei tempi di produzione.
Il quadro, poi, deve tenere conto anche della crescita delle tensioni commerciali, da cui derivano incertezze politiche maggiori che si ripercuotono sul clima economico, ovviamente in senso negativo.
I problemi del mercato interno
Il mercato interno rimane stabile, e la crescita delle importazioni non è degna di nota, con un incremento molto lieve del tasso di penetrazione sul mercato del nostro Paese, nonostante la carenza di materia prima.
Per quanto il bonus mobili sia stato confermato secondo le modalità degli anni scorsi e la costruzione di nuove abitazioni possa garantire una spinta positiva, si può immaginare che allo stato attuale il mercato non riceverà uno slancio particolare dalle misure espansive adottate.
Si ha a che fare, quindi, con un mercato interno debole, in cui il solo input positivo per i consumi deriva dagli investimenti compiuti in edilizia residenziale;
Tuttavia gli acquisti sono frenati dal calo della crescita del reddito e dall’aumento esponenziale del prezzo di vendita dei mobili (di cui puoi leggere i motivi QUI).
I consumi in Italia: previsioni e ipotesi
In Italia, quindi, l’incertezza che riguarda le previsioni future mette a repentaglio le intenzioni di acquisto, mentre le determinanti della domanda più importanti continuano comunque ad avere un andamento positivo.
La spesa delle famiglie si riduce e la propensione al risparmio cresce in modo significativo. In sintesi, pur rimanendo positivi, gli investimenti stanno decelerando.
Ma la necessità di arredi per la prima casa a discapito dei cosiddetti “ricambi”, può mantenere salde le attività commerciali che adottano una strategia di marketing che sappia far leva sui servizi (e non sui prodotti) offerti.
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